LA PASQUA NEL MONDO ARABO
Spesso sentiamo da moltissimi clienti come mai durante le feste non islamiche c’è comunque un notevole flusso di clientela araba, oltre a quella italiana. Beh, la risposta è semplice:
NON SEMPRE ARABO VUOL DIRE MUSULMANO!
Durante le celebrazioni cristiane, infatti, moltissimi fratelli siriani, egiziani e da tantissimi altri paesi del mondo arabo , sia d’Asia che d’Africa, vengono a trovarci per i conseuti acquisti della vigilia. E dato che la Pasqua è ormai alle porte, vedremo quindi come il Medio Oriente celebra questa festività!
LA GRANDE FESTA
I cristiani in Medio Oriente chiamano la Pasqua “la grande festa” rispetto al Natale, che qui è una celebrazione più piccola. Uno dei motivi per cui è chiamata la grande festa è che inizia 40 giorni prima della Pasqua, che i cristiani chiamano “Quaresima”. Durante questi 40 giorni, i cristiani arabi rinunciano a mangiare latticini e carne. Inoltre, durante la Quaresima non si celebrano matrimoni o altri momenti di festa, perché serve a ricordare ai cristiani le sofferenze di Cristo. Una settimana prima dell’eid al fash (“Pasqua” in arabo) c’è la Domenica delle Palme. È un giorno in cui tutta la famiglia si veste al meglio. Poi, quando inizia la funzione dell’ahd alshaeanin (Domenica delle Palme), i bambini entrano in chiesa portando queste enormi candele decorate con fiori e rami d’ulivo. Per inciso, per coloro che si chiedono: “Come si dice ‘Buona Domenica delle Palme’ in arabo?” è “saeid alnakhil al’ahad!”. Le famiglie partecipano alle funzioni religiose per tutta la settimana e il culmine è il Venerdì Santo, o “jinazat almasih” (Venerdì Santo in arabo). Infine, i festeggiamenti si concludono la domenica di Pasqua, solitamente seguita da un paio di giorni di vacanza.
Il dolce Pasquale della tradizione Arabo Cristiana
Tradizionalmente, le famiglie festeggiano la Pasqua preparando per gli ospiti dei biscotti di pasta frolla ripieni di datteri, chiamati ma’amoul. Naturalmente, ne preparano anche per loro stessi, perché sono la ricompensa perfetta dopo il digiuno della Quaresima. I ma’amoul sono fatti con un impasto di farina di grano o di semola che viene pressato in questi stampi splendidamente intagliati prima della cottura. Di solito, le donne cristiane trascorrono lunghe ore a prepararli durante la Settimana Santa. In alcuni Paesi, i cristiani ne inviano alcuni ai loro vicini musulmani come gesto di buona volontà. In cambio, i musulmani faranno lo stesso durante le loro feste.
Perché il ma’amoul è così speciale a Pasqua? Perché i biscotti rappresentano la storia della domenica di Pasqua. L’esterno del biscotto simboleggia Cristo che giace nel sepolcro. L’interno, invece, è un’esplosione di dolcezza che simboleggia la resurrezione di Gesù il terzo giorno.
Forse avete sentito le persone salutarsi con il tradizionale saluto di Pasqua: “al massih qam” (Gesù è risorto dai morti). La risposta corretta a questo saluto è “haqqan qam” (è veramente risorto). Potete usarlo se vi capita di partecipare a una funzione pasquale nel mondo arabo.
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